Posso AbbracciArti?, una domanda che già il solo pronunciarla mette una distanza e che non eravamo abituati a sentire, ma che negli ultimi due anni di pandemia, hanno portato noi tutti ad essere distanti: distanti tra noi, distanti con i luoghi, distanti con la natura.
Posso abbracciArti è l'ultimo libro, pubblicato il mese scorso, di Francesco Nugnes, di Torino, milanese di nascita e con un cognome spagnolo. Francesco lavora in banca, un ambiente fatto di numeri, ma nel tempo libero butta nero su bianco le sue emozioni, organizza eventi e gli piace viaggiare. E' una persona curiosa a cui piace entrare in contatto con le persone e le loro vite.
Sono rimasta subito colpita dal titolo del libro, forse perchè considero l'abbraccio il mezzo più potente per fare sentire la propria presenza. Un abbraccio trasmette calore e consola, quanto ci è mancato il contatto con le persone a noi care, durante i lunghi mesi di lockdown?
Francesco in questo suo libro fa incontrare la poesia con altre arti ( non è un caso quella A maiuscola di Posso abbracciArti? ): la scultura, la fotografia e la musica. Nel libro troviamo una raccolta delle sue poesie, tre testi di canzoni, fotografie e parole.
Un viaggio a ritroso, attraverso le sue parole, che ci proietta dritti dritti a quei mesi di paura, di isolamento sociale, di gesti mancati, di presenze assenti, di quegli sguardi misti a sospetto alla persona che troppo si avvicinava al supermercato, di quella voglia di uscire e godere della normalità...
Quei piccoli gesti e quelle piccole cose che sempre abbiamo considerato scontati, ma che quando ce li hanno tolti, sono venuti a mancare terribilmente. Francesco sa come scuotere le emozioni, sa come toccare l'anima con le sue parole.
Voglio lasciarvi con un passaggio di una sua poesia: Italia, cos'hai? Stai rifiorendo da sola, hai ragione, si fa così, ma la primavera è più bella condivisa, lo sai e mi raccomando, a un'estate da sola non ci pensare mai.
Potete acquistare Posso abbracciArti? su Amazon. Ringrazio Francesco per la gradita copia. Sabina.
Nessun commento:
Posta un commento