Ultimamente mi sono dedicata alla raccolta di erbe spontanee commestibili. In queste belle giornate di primavera, mi rilassa andare per campi e raccogliere il tarassaco e la silene vulgaris, erba prelibata e ricercata anche dai grandi chef per la sua dolcezza e versatilità in cucina.
La silene vulgaris, chiamata anche strigoli, scoppiettini, verzit, sonaglini, cavoli delle comari, è
un' erba dalle proprietà nutritive interessanti, offre un buon contenuto di Vitamina C, sali minerali, fenoli, i cui micronutrienti risultano più alti di quelli degli spinaci.
Quest' erba si rivela un' ottima alleata in cucina, va raccolta entro la primavera in quanto commestibile solo prima della fioritura, dopo le foglie risultano troppo coriacee. Le foglie si possono mangiare sia crude in insalata, che cotte. Perfetta in zuppe e minestre, risotti, frittate e come ripieno per ravioli e cannelloni.
Io ho preparato un buon risotto, lo sapete che sono una vera estimatrice dei risotti. Oggi partner nella mia cucina, il riso Carnaroli per veri food lovers dell' Azienda Agricola Argentero, il riso in abito da sera per la sua confezione ricercata.
RISOTTO CON SILENE, PANCETTA, ZAFFERANO E PIAVE DOP
Ingredienti per 2 persone:
180 g riso Carnaroli Azienda Agricola Argentero
70 g silene vulgaris
80 g pancetta a cubetti
brodo vegetale q.b.
1 spicchio di aglio
mezza cipolla
1 bicchiere di vino bianco secco
olio extravergine di oliva
burro
1 bustina di zafferano
sale q.b.
Piave Dop grattugiato a piacere
Preparazione:per prima cosa, andiamo a pulire bene la silene, togliendo la parte con il gambo e tenendo solo le foglie e il ciuffo finale che è il più tenero. Tritare grossolanamente.Tritare la cipolla e l' aglio. In una padella scaldare un filo di olio ed unire la cipolla, l' aglio, la pancetta e la silene. Fare soffriggere dolcemente alcuni minuti. Unire quindi il riso, farlo tostare fino a quando i chicchi diventano trasparenti e sfumare con il vino. Lasciare evaporare e portare a cottura il risotto, allungando con un mestolo di brodo caldo, man, mano che viene assorbito, ma senza farlo asciugare troppo per non compromettere la cottura. A un paio di minuti dalla cottura, aggiungere lo zafferano dilutito in un dito di acqua tiepida. A cottura ultimata, regolare di sale se occorre, mantecare con una noce di burro ed una bella grattugiata di Piave Dop. Decorare con qualche fogliolina di silene. Attendere un paio di minuti e servire.
Buon appetito, alla prossima ricetta. Sabina.
E dire che abito in campagna e sono circondata da silene! Grazie della ricetta; Buona Pasqua!
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